Facebook, per Frances Haugen Mark Zuckerberg ne è prigioniero
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Il punto da cui partiamo è molto basso. Le leggi esistenti sono state scritte per regolamentare le tecnologie degli anni Ottanta e Novanta, in un mondo dove le tecnologie di oggi erano inimmaginabili. La mia speranza è che la gente capisca perché dobbiamo agire. Se davvero aspiriamo a un cambiamento culturale, deve prima cambiare l’equilibrio di potere tra noi e queste aziende. Dobbiamo modificare le nostre aspettative su ciò che ci spetta in termini di informazioni.

Durante una recente audizione al Congresso degli Stati Uniti sull’intelligenza artificiale, i senatori americani sono stati unanimi nel dire che con i social media abbiamo sbagliato, e che stavolta bisogna fare le cose per bene. Ma i social media Proseguono imperterriti, e il Congresso non ha varato nemmeno le leggi più essenziali per correggere gli errori.

Viviamo ancora intrappolati nei social media. Facendo un primo passo indietro per allontanarsi dal precipizio dell’AI, la gente comincerà a rendersi conto che oggi esistono problemi molto urgenti. Innanzitutto la necessità di un intervento reale sui social media.

Lei vede qualche progresso?

Negli Stati Uniti si comincia a intravedere un’inversione di tendenza nel rapporto tra social media e infanzia. Pensiamo alle raccomandazioni sui social diffuse il mese scorso dal Surgeon General, la massima autorità sanitaria pubblica americana. Se nel 2021 mi avessero chiesto se di lì a due anni avremmo assistito a una svolta sui social media simile a quella avvenuta sul tabacco, avrei risposto: “Assolutamente impossibile”. E invece il Surgeon General ha dichiarato che i social media possono essere dannosi per i bambini.

Pensa che queste indicazioni avranno effetti significativi? I cambiamenti richiesti sono su base volontaria.

Dagli anni Sessanta sono state emesse pochissime raccomandazioni di questo tipo, e hanno sempre prodotto tutele che oggi diamo per scontate. Storicamente, nella maggior parte dei casi, passati due o tre anni da queste raccomandazioni si assiste a un qualche tipo di intervento su larga scala.

Crede che le leggi arriveranno?

Se la domanda è: “Otterremo le leggi necessarie entro i prossimi due anni?”, le rispondo che è altamente improbabile. Ma credo che arriveranno entro 5-10 anni.

Nel frattempo, Meta ha spostato le sue attenzioni sul metaverso e sull’AI generativa.



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di Steven Levy www.wired.it 2023-08-29 04:50:00 ,

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